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martedì 27 novembre 2012

Occhi su: Mario Lupi e la Proloco Livorno


Per la nostra rubrica "Occhi su..." pubblichiamo l'intervista al Presidente della Proloco Livorno, Mario LupiSi tratta di un' associazione che nasce nella nostra città all'inizio di quest'anno, ma si inserisce in una struttura che promuove informazioni e servizi inerenti il settore turistico (ma anche sociale, culturale e ambientale). Un' associazione di volontariato dove nessun operatore percepisce contributi per la sua attività. 
A Livorno conta più di 100 iscritti e decine e decine di attività e esercizi convenzionati.
Inoltre si è distinta sul territorio per aver organizzato alcune iniziative, come ad esempio la Notte Blu in piazza Cavallotti.
Più volte ne ho parlato nei miei post , dato che personalmente , nutro grande stima e fiducia verso uno dei soggetti che potrebbe davvero indirizzare Livorno verso la politica di accoglienza ai turisti .
In altre città , ma  spero in futuro anche qui , le Proloco locali organizzano e gestiscono: punti informazioni , tratti di litorale , luoghi storici e monumenti , e tanto altro ancora .
Lo fanno con lo spirito di offrire ottimi servizi e valorizzare l'immagine turistica della città , senza alcun interesse a lucrarci , con una gestione che viene dal basso , ovvero dai cittadini che hanno deciso di iscriversi alla Proloco .
Per tale motivo , sono molto felice di ospitare l'intervista del Presidente di un associazione che in futuro potrebbe diventare molto importante  nel panorama livornese, inoltre il tema turismo è spesso ricorrente nei nostri aggiornamenti .
Quindi ringrazio Mario Lupi che gentilmente ha voluto rispondere ad alcune nostre domande , e che vuole presentarci la prossima iniziativa della Proloco .
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sabato 24 novembre 2012

Occhi su: Shamira e le sue dolci creazioni


Salve a tutti ,
vi avevo già parlato dell'intenzione di questo blog ad ospitare e pubblicare interviste .
Ma che genere di soggetti ci interessa intervistare ?
 Con coerenza a quella che è la nostra "linea editoriale" , cercheremo di intervistare esponenti e rappresentanti di quello che è il pianeta giovani , meglio se essi si sono distinti per qualcosa .
Ma non solo di giovani parleremo , ma anche associazione culturali e non , rappresentanti e tecnici del settore turistico , sociale , ambientale , ecc.

Quindi è con piacere che diamo vita alla nostra rubrica OCCHI SU: ,
e lo facciamo intervistando una ragazza molto giovane .
Shamira e le sue opere
Shamira Gatta è una ragazza di 25 anni con la grande passione per la cucina.
In maniera molto costruttiva e dimostrando una tenacia invidiabile, ha fatto sì che tale passione potesse avere dei risvolti professionali.

martedì 20 novembre 2012

Miglioramenti cittadini ed ecosostenibilità!

Finalmente sta per partire il servizio di Bike Sharing nelle micro stazioni adibite, l'abbonamento al servizio è di circa 20 euro + 5 di attivazione, per una mezzora gratuità al giorno di bicicletta, più 0.50 centesimi per ogni altra ora di utilizzo. Ovviamente ogni stazione è video-sorvegliata, questo dovrebbe essere un buon metodo di prevenzione al vandalismo, che in una città intelligente non dovrebbe colpire iniziative simili, ma sappiamo che nel nostro comune , questo non succede.

Critici a priori noi livornesi non accettiamo mai di buon grado le modifiche/migliorie alla nostra città, ma sappiamo lamentarci bene quando l'amministrazione è statica, creando quindi un paradosso insensato!
La fiducia nelle iniziative comunali viene sempre a mancare , questo ovviamente scoraggia chiunque a rischiare un investimento che potrebbe far svoltare la nostra città.
Al riguardo dovremmo anzi incoraggiare il nostro comune a fare scelte importanti, sopratutto nel settore dell'energia pulita,tanto dibattuta in questi ultimi giorni.Per lega ambiente siamo rinnovabili al 19%  mentre la nostra omonima  "Livorno Ferraris(prov, di Vercelli)" è rinnovabile al 100%, penso che ci sia un po' di lavoro da fare.
Analizzando il nostro territorio, si denota un reiterato abbandono di zone piuttosto ampie sia in centro che sul litorale.Potrebbero essere tranquillamente ricoperte di pannelli fotovoltaici o addirittura, in alcune zone  vicine al mare, con pale eoliche che sarebbero sempre alimentate dal potente libeccio di cui godiamo.
Mi chiedo pero', se i livornesi non commenterebbero negativamente  lo spazio adibito all'energia pulita, con commenti del tipo "cavolo i pannelli solari ci rubano spazio dove abbronzarci l'estate" oppure se lo assalissero con il vandalismo gratuito e insensato.
Quindi sarebbe opportuno avere un po' più di "fiducia" nelle iniziative per migliorare la città, giudicandole solo dopo e non prima di averle viste in azione.
Tornando all'ecosostenibilità, gli ultimi dati raccolti sul riscaldamento globale sono spaventosi, quindi sarebbe  il momento di iniziare, tutti insieme, a muovere i primi passi verso le energie pulite, che sono sia un risparmio economico che un guadagno in qualità della vita.

sabato 17 novembre 2012

Aiuta Occhio Livorno !!!

Occhio Livorno è nato dall'idea di due giovani ragazzi livornesi, quasi per scherzo e per gioco, sotto un cocente sole di luglio. Già a Ottobre contava oltre 6.000 visite, decine e decine di commenti e molti apprezzamenti (e anche qualche critica).
Certo non sono numeri giganteschi, ma comunque molto soddisfacenti per dei blogger improvvisati come noi. Ma la soddisfazione maggiore non è quella portata dai numeri, piuttosto quella di vedere spesso ricondividere sui vari social network i nostri aggiornamenti , e non è mancata anche alcune persone che volevano dare un proprio contributo o richiamare la nostra attenzione su un determinato tema.
E' grazie a questo che abbiamo continuano a impegnarci per fornirvi aggiornamenti (oltre 40) spero sempre migliori, a dispetto anche delle nostre lacune (siano esse ortografiche o di contenuti) e la nostra poca professionalità.
Abbiamo dunque trovato anche una collaboratrice (Acidaele,  non la ringrazierò mai abbastanza) che corregge i nostri errori.
Ma se abbiamo trovato molte persone disponibili a sostenerci e a darci sporadicamente qualche contributo (in contenuti , ovviamente) mi devo rammaricare perchè altrettanto successo non lo abbiamo trovato nella ricerca di collaboratori stabili.
Per tale motivo che torniamo a chiedere la collaborazione di chiunque avesse voglia di aiutarci.


AIUTATECI A FAR CRESCERE OCCHIO LIVORNO !!!

Il fine di questo blog è quello di porsi come voce dei giovani livornesi, ma per far questo è necessaria la collaborazione di numerose persone, in modo da proporre aggiornamenti sempre migliori e di rappresentare sempre più punti di vista e di pensiero. Oltre a questo non ci dispiacerebbe affatto migliorare l'aspetto del blog e del materiale pubblicato.
La collaborazione è aperta a chiunque ci voglia dare una mano, sotto qualsiasi aspetto.
Quindi fantasticando, mi permetto di elencare alcune figure che desidererei veder collaborare in questo blog:

Autori di Post : Qualsiasi tema (sia essa una denuncia, cronaca, approfondimenti o recensioni) e qualsiasi punto di vista, che non arrechi offesa a nessuno, è ben accetto. Potrebbe trattarsi di una collaborazione sporadica o fissa.

Grafico : Sarebbe molto utile un grafico, sia per quanto riguarda la grafica del blog che delle immagini.

Esperto del Web e di Blog : Per la parte informatica.

Intervistatore : Mi piacerebbe proporre interviste di vario genere.

Fotografo : Proponiamo foto sia sul blog che sui nostri contatti Facebook, flickr ecc... e poter contare su qualcuno che ne sappia fare di decenti sarebbe l'ideale.

Fumettista : Se mi è permesso fantasticare, perchè non immaginare anche di ospitare un fumetto sul nostro blog.

Infine , qualche volenteroso per l'aiuto nella gestione di vari account e pagine nei social network.


Chiaramente, avere la collaborazione di tutte questa gente è difficoltoso, poco realista. Purtroppo non tutti sono interessati o hanno tempo per darci una mano, oltretutto gratuitamente.
A tutti costoro chiediamo però di seguirci e di confrontarci con noi tramite commenti, come hanno fatto fino ad oggi.

Se qualcuno fosse interessato a collaborare può contattarci attraverso un commento a questo post, all'email occhiolivorno@gmail.com, su Facebook aggiungendo l'account Occhio Livorno o alla pagina Blog Occhio Livorno.



Tanti saluti

Ako

martedì 13 novembre 2012

Avanti Teatro San Marco, alla riscossa!


Il 21 Gennaio del 1921 a Livorno, nello storico teatro Goldoni, si tenne il congresso del Partito Socialista Italiano per discutere sulla proposta (le 21 condizioni) avanzata dal Comintern (Internazionale comunista) a tutte le formazioni politiche di proletari rivoluzionari europei.
Dopo alcuni giorni di consultazioni e dibattiti, emersero nuove correnti che avrebbero diviso irrimediabilmente il partito socialista italiano e che avrebbero fatto la storia della politica di sinistra e della Resistenza in Italia.
Fu così che i sostenitori della mozione comunista (o di Imola) guidati da Gramsci e Bordiga, credendo che la direzione presa dal partito socialista fosse lontana da quella indicata dal Comintern, abbandonarono il teatro situato nel centro della città, per spostarsi nel Teatro San Marco nel quartiere Venezia.
Ciò che rimane del teatro San Marco
Un teatro che le cronache ci descrivono come magnifico e lussuoso, seppure già all'epoca in avanzato stato di degrado, tanto che i presenti erano costretti a presenziare al congresso con l'ombrello, dato che l'acqua si infiltrava dal soffitto.

Il Partito Comunista Italiano nato dal congresso del Teatro San Marco, sarà uno dei principali partiti della politica italiana fino al 1991 (anno della sua dissoluzione), oltre che protagonista nella lotta per l'acquisizione dei diritti dei lavoratori e della Resistenza antifascista.

Oggi, il PCI non esiste più e dello storico teatro che ne vide la nascita, è rimasta solo parte della facciata e una targa commemorativa, oltre che una bandiera con la falce e martello, che indefessa sventola da anni a dispetto anche delle critiche e della volontà di levarla dell'ex Ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini.

Nonostante sia passato quasi un secolo dal congresso del teatro San Marco, nella gran parte dei livornesi è da sempre vivo l'interesse e la simpatia per questo partito (come dimostrano le bandiere comuniste che sventolano allo Stadio).
Da sempre considerata roccaforte rossa, eccetto il periodo del ventennio, la città ha visto succedersi solo sindaci, espressioni della sinistra, oggi ben più “moderata".

Questo non è bastato per salvaguardare o valorizzare un luogo tanto importante per la memoria storica della città: mutilato dalla guerra e dal trascorrere del tempo, la struttura è stata impiegata per vari scopi, fino a lasciarla sfitta e costruirvici una scuola materna nella parte adiacente.
La targa posta sull'ottocentesco teatro

Si tratta di un luogo con fortissimo valore storico, al di là delle proprie ideologie e che quindi non può essere abbandonato (come del resto anche il Monumento a Ciano).
Una struttura che sapientemente utilizzata potrebbe essere un richiamo per i nostalgici di tutto il paese ma anche per i cultori della storia o i curiosi in generale.

Possibile che Predappio, città famosa per aver dato i natali a Benito Mussolini, riesca a valorizzare la città e le sue strutture nonostante un'amministrazione di sinistra mentre Livorno, che fa vanto delle sue origini proletarie e di sinistra (con amministrazioni da sempre di sinistra) non riesce a valorizzare il Teatro San Marco, palcoscenico di uno degli avvenimenti più importanti della politica italiana?

Lo scorso anno, in primavera, ai Bottini dell'olio, fu ospitata una mostra itinerante dal nome "Avanti Popolo-il PCI nella storia d'Italia" che ripercorreva la storia di questo partito, con documenti e manifesti d'epoca (alcuni anche squisitamente livornesi) e con anche strumenti innovati e tecnologici, con cui si poteva ripercorrere e interagire con la storia di questo partito.
Inutile dire che la mostra fu un successone, con visitatori provenienti da tutta la Toscana ed oltre.

Eppure anche questo non è bastato per far capire alle amministrazioni un altro dei tanti potenziali sprecati a Livorno.
Non ci vuole certo un genio per capire che nella cornice del teatro San Marco, sarebbe perfetto un museo sul PCI o sulla Resistenza. Un museo volto a testimoniare e acculturare le giovani generazioni su quella che è stata la politica italiana  prima della Seconda Repubblica e sui valori dell'antifascismo, oltre ovviamente a richiamare turisti, con la possibilità quindi di creare altri posti di lavoro nel settore turistico-culturale.

Perché quindi non far un progetto in tal senso? Di locandine, diari e altri documenti dell'epoca ne abbiamo in gran quantità e anche l'Istoreco (istituto storico resistenza) son sicuro che darebbe il suo contributo, potrebbe anche farsi prestare, donare o acquistare altro materiale sparso per l'Italia.
Così facendo si darebbe vita ad un importante museo per la città ma anche per la nazione.

Saluti
Ako



venerdì 9 novembre 2012

Fortezza nuova: contentino o realtà?

Grazie ai quotidiani livornesi ci è giunta notizia riguardante la riapertura della Fortezza Nuova, che, ovviamente, riguarderà una piccola area interna, ripristinata a favore del circuito di mostre d'arte ormai difficoltoso nella nostra città.
Ristrutturazione del ponte 
Le critiche poi all'intervento di riabilitazione del ponte di accesso, sono oggettivamente troppo facili -------->
E chiaro che non sia un capolavoro, ma bisogna considerare che oltre all'aspetto si è badato al miglioramento della resistenza strutturale, sacrificandone un po' il lato estetico.
Per quanto riguarda invece la parte più vasta, quella del parco, l'ipotesi di una riapertura è molto lontana: si parla di mezzo milione di euro come spesa complessiva per renderla nuovamente fruibile a tutti. Da qui mi sorge il dubbio: che tutto questo sia solamente un contentino per noi cittadini?
Penso che questa piccola apertura non durerà molto, considerando la mancanza di fondi del comune e il disinteresse da parte di una buona parte dei livornesi alle mostre artistiche*. Risultando cosi' solo una sorta di contentino, destinato a tutti quelli che si sono fatti in quattro per far balzare all'occhio comune il problema della Fortezza, abbandonata da più di quattro anni.
A mio parere, l'iter idoneo sarebbe stato di riaprire prima il parco, in modo che persone di ogni fascia di età tornassero a frequentare la fortezza, e, una volta ripopolato l'ambiente, dare il via alle mostre, guadagnando così l'interesse anche da parte delle persone andate là per starsene semplicemente un po' al sole.
Pero' considerando che la situazione è questa, sarebbe bene che ognuno di noi si impegnasse ad andare a quelle mostre, anche se non ne fosse interessato, per far vedere che se la fortezza è aperta i livornesi la frequentano e il comune è incentivato ad investirci ancora.
Si tratta di un'area completamente sprecata, che potrebbe riprender vita con pochissimo sforzo: perché non renderla un luogo di fiere, di eventi o anche soltanto un piccolo spazio verde dove riposare, leggere e quant'altro proprio in piena città? La fortezza dovrebbe essere il nostro vanto di livornesi, invece è abbandonata, come la maggior parte delle strutture cittadine, lasciata a se stessa, come se stessero aspettando che prendesse un'iniziativa da sola...
Mettiamo insieme le idee e facciamo sì che l'ipotesi di una riapertura non se ne vada col vento: progetti di autofinanziamento o qualsiasi altra cosa anche una condivisione sui social network, purché si arrivi ad una soluzione. La fortezza ha bisogno di noi.

Dal prossimo mese riaprirà un piccolo ritaglio di fortezza,  mi raccomando non mancate.


*e alla cultura generale tant'è che luoghi come Museo Fattori, Museo Mascagni, Museo Naturale sono sconosciuti e mai visitati dalla maggior parte dei livornesi che sono impegnati spesso a fare file chilometriche all'apertura dei megastore di abbigliamento.

lunedì 5 novembre 2012

Museo del Mediterraneo , un progetto da rivedere



Qualche settimana fa a Livorno si è svolto, nella bellissima villa Mimbelli, il festival Harborea: una fiera di piante e fiori davvero colorata e interessante. Acquistandone il biglietto era possibile usufruire dello sconto su alcuni luoghi d'interesse della città, come ad esempio il Museo Fattori, l'acquario e Casa Modì.

Dato che avevo visitato praticamente tutti questi luoghi di recente, ho deciso di optare per il Museo di storia naturale del Mediterraneo, in virtù anche di uno sconto di 5 euro su un costo totale di 10 euro.
Ed è proprio del museo di Villa Henderson che vi volevo parlare ed invitare a riflettere.
La sala dei cetacei in Villa Henderson
Il museo si trova in una splendida villa tardo-settecentesca, dotata di un magnifico e lussuoso giardino.
La villa è sede del FAI (Fondo ambiente italiano) locale e forse, ma non ne sono sicuro,  dell'Istoreco (istituto storico della resistenza); offre inoltre una biblioteca e varie sale studio per gli studenti e se non fosse per il loro via vai, il complesso di edifici risulterebbe animato solo dai custodi e addetti.
Sono rimasto un po' colpito del fatto che il personale all'entrata non sapeva dello sconto a cui dava diritto il biglietto di Harborea, evidentemente non ben informato da chi di dovere, tuttavia deve avermi creduto sulla parola.
Il biglietto completo, dal costo di 10 euro ridotto in questo caso a 5 euro, permette la visita a 4 diverse aree espositive: il complesso principale (dove si trovano la Sala dell'Uomo,Geo-paleontologia, anatomia ) l'orto botanico, la sala invertebrati e la sala del mare.

Volendo definire e giudicare il grado di soddisfazione di questa mia visita, e facendolo con un metro di giudizio abbastanza comprensivo posso ritenermi soddisfatto.

E lo posso fare per due motivi: il primo è perché ho speso 5 euro e non il doppio, il secondo, è che fortunatamente, non sono un turista, parlo italiano e non ho dovuto fare molta fatica per trovare e raggiungere il museo situato in un anfratto nascosto di via Roma. Ebbene sì, perché, se malauguratamente lo fossi stato, e avessi sprecato mezza giornata per raggiungere il museo ne sarei rimasto pesantemente deluso e amareggiato, tralasciando che alcuni mesi fa vidi un gruppetto di turisti all'ora di pranzo davanti al cancello del museo chiuso, e che quindi, si corra anche il rischio di far tanta strada per nulla.
Rimarrei deluso per il prezzo veramente alto, non certo motivato dal materiale in esposizione e dal servizio offerto, che può “vantare” la mancanza quasi ovunque di qualsiasi cartello o indicazione in lingua straniera.
Non parlo delle sole indicazioni per il bagno o per il percorso da seguire, ma tutte quelle descrizioni che accompagnano i reperti in esposizione.

Ma andiamo per gradi:

Il primo settore, articolato su tre piani è sicuramente l'area più grande del museo.
A mio avviso non è la più interessante però, al piano terra si trovano alcune nozioni e repliche di reperti sulla Preistoria, condite con molte informazioni, davvero troppo lunghe e complicate per non giudicarle noiose. Un po' meglio gli altri piani, con i minerali, il sistema solare, la storia dell'uomo ripercorso con alcuni manichini e riproduzioni e calchi di reperti sparsi in altre parti del mondo e una collezione di animali comuni impagliati ( questa autentica ).
Davvero poco materiale, sparso in sale e teche molto grandi, tutte riproduzioni affogate da troppe informazioni. Nessuna informazione in inglese o in altra lingua, nessuno sfondo e vetrine davvero troppo vuote, lampadine fulminate qua e là, assenza di riscaldamento ecc...
Davvero una prima parte poco interessante se non a scopo didattico.
Una delle tante teche contenenti riproduzioni di reperti 

L'orto botanico invece si gira più velocemente, è gradevole, non troppo curato né colorato (ma suppongo sia da imputare tutto al maltempo). Potrebbe certamente essere arricchito, ma nel complesso non mi dispiace troppo.

La sala degli invertebrati, anche questa non troppo grossa, contiene alcune riproduzioni di animali e alcune raccolte di farfalle e insetti. Anche qui nessuna informazione in lingua straniera e un percorso troppo scarno per essere considerato decente.

L'ultima sala è quella del mare: si trova in una struttura di edificazione recente che ricorda vagamente un cetaceo e ospita lo scheletro di una grossa balena la quale si spiaggiò e morì sulle nostre coste ormai decenni fa. Inoltre ci sono altri scheletri e riproduzioni di paesaggi marini. Nel complesso il settore più interessante anche se abbastanza scarno, unica parte del museo che riporta informazioni anche in inglese.
L'orto botanico dentro la villa

Nell'insieme credo sia una struttura poco funzionante, che per darle un senso hanno pensato bene di organizzarci alcune iniziative dentro, come feste per bambini e ricevimenti di vario tipo.
Non si capisce il target della struttura, che se dovesse essere solo per scolaresche, potrebbe chiudere i pomeriggi, se invece fosse per i turisti (cosa probabile, dato che è pubblicizzato in ogni dove ), ne andrebbe completamente riveduto e migliorato il servizio.
Sarebbe necessario un maggior ordine degli oggetti in esposizione, una diminuzione e semplificazione di tutte le informazioni scritte e tradurle in altre lingue, un'aggiunta di  alcune informazioni tramite video e registrazioni sonore. Si potrebbe prevedere percorsi più interattivi (come del resto fanno in tutti i musei d'Europa), nuove tecnologie (ologrammi , pc touch screen, giochi interattivi, ecc), e se si vuole ripercorrere la storia umana con i manichini, sarebbe opportuno aumentarli di numero e non solo 3 o 4 sparsi per tutto il museo. Nella sala invertebrati potrebbero essere messi invece terrari con insetti e altro, nella sala del mare invece qualche acquario.
Poi tutte quelle repliche e calchi danno un aspetto molto provinciale al museo, perchè non esporci qualche reperto autentico, di quelli che erano della collezione di Chiellini, e che si trovano nei magazzini del comune? Probabilmente saranno destinati al museo livornese che sorgerà in Venezia, ma in attesa si potrebbero esporre qui.
Inoltre fra le migliorie da apportare c'è sicuramente i mezzi di collegamento alla struttura, che è servita davvero male e non dispone di nessun posto auto, e parcheggiare nella zona è un' impresa molto ardua.


Allo stato attuale ci troviamo con una struttura che, oltre a non produrre, risulta altresì uno spreco di denaro, quindi prima di lamentarci che mancano soldi per qualsiasi iniziativa, iniziamo a spender meglio quelli di cui disponiamo.
Possiamo rendere quindi il museo di storia naturale del Mediterraneo un polo all'avanguardia e una struttura piacevole da visitare, sia per i Livornesi che per i turisti.
Le potenzialità ci sono: una struttura bellissima, parte del materiale è valida e interessante, il personale è affabile e gradevole, la struttura è sede di varie istituzioni culturali e scientifiche. A tutto questo manca solo un progetto solido e concreto, per poter così sperare che sia un guadagno e non più un peso per i bilanci del comune.


Ako

giovedì 1 novembre 2012

Un milione di segnali!

Leggendo il quotidiano online gratuito livornese mi è balzata all'occhio una notizia che dovrebbe far riflettere tutta l'amministrazione e la cittadinanza:
Il presidente della Porto 2000, Roberto Piccini, ci informa che il porto di Livorno vede più di un milione di croceristi l'anno.
Da qui, una domanda: siamo realmente "attrezzati" per un simile afflusso di persone?  ovvero, quante di queste possono trovare interesse a visitare Livorno in maniera attiva e costruttiva? Onestamente  poche. A mio parere i croceristi ( sommati a coloro che attendono i traghetti) appaiono disorientati e annoiati nell'attesa della loro partenza. Non è per loro facile sapere dove e come trascorrere quelle ore, che potrebbero invece, essere impiegate  per visitare la città.