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giovedì 23 maggio 2013

La città da riscoprire

Ultimamente trovo sempre meno tempo per scrivere e di questo mi scuso, il fatto è che al momento sono davvero indaffarato e coinvolto  in diversi progetti, che presto vi spiegherò.

Il medaglione in una foto trovata sul web
Poco più di 11 giorni fa parlavamo dell'associazione Livorno delle Nazioni e del Cimitero degli Inglesi di Via Verdi, uno dei più antichi nel Mediterraneo, è proprio nei giorni in cui avevamo pubblicato quel post, sull'associazione che tanto bene conosciamo, che la Livorno delle Nazioni annunciava una scoperta (riscoperta) storica di non poco conto, anzi una scoperta che è stata subito pubblicata anche su diversi giornali stranieri.


Nel cimitero inglese di Via Verdi è stato  infatti trovato dai ragazzi dell'associazione, un artefatto che si riteneva perso o distrutto: un medaglione di pietra, che fungeva da ornamento funerario per la tomba di un influente politico inglese dal nome Francis Horner. Anche l'artista che scolpì il volto del parlamentare inglese nella pietra, era un personaggio conosciuto e celebre nell'Inghilterra dell'Ottocento, le cui opere sono ancora oggi molto famose. E' da pochi anni che l'associazione opera su Livorno, ma quella del medaglione non è certamente stata l'unica scoperta. Sono riusciti a fare una mappatura completa delle tumulazioni, a risalire alla provenienza e all'albero genealogico dei personaggi che qui risposano, e hanno perfino trovato documenti che comprovano l'esistenza del cimitero degli inglesi già nella metà del '600, quasi 100 anni prima di quello che comunemente si pensava.
Tutte scoperte attuate con pochi mezzi e fondi a disposizione, eppure che rivestono un non piccolo contributo del patrimonio storiografico della città.
Maggiori informazioni qui

Una città in cui troppo spesso si è ignorato il valore della ricerca e dello studio, che se sapientemente perseguito, porterebbe innumerevoli vantaggi alla città. Eppure i Livornesi, sono stati da sempre convinti che Livorno non abbia una storia interessante e quindi si finisce per dare poco valore a tutti quei personaggi o avvenimenti che hanno fatto di Livorno una città molto importante nel Mediterraneo.

Accade così che operazioni di studio e di scavo archeologico sono una rarità e quando sono messe in atto, i fondi a disposizione sono minimi e le competenze abbastanza lacunose. E comunque, la maggior parte degli studi sui monumenti e sulle località storiche della città labronica sono state condotte in anni passati, con conoscenze e strumentazioni troppo antiquate per essere ritenute sufficientemente credibili.
Il porto pisano torna alla luce in via Firenze

Sono diversi i posti che a mio avviso meriterebbero attenzione di studio:
Ad esempio la Fortezza Nuova, nella quale un tempo si trovava perfino una piccola chiesetta dove venivano tumulati personaggi importanti e chissà quanti sono invece i misteri e segreti che sono custoditi nella mura e nei corridoi interdetti da secoli al pubblico.
Stessi segreti che custodisce la sorella maggiore, la Fortezza Vecchia, struttura che è stata praticamente sempre presente nella storia della città.
Ma le ricerche sarebbero da continuare anche nella varie chiese, i restanti cimiteri della nazioni, sarebbe giusto censire e studiare le incisioni nel marmo, dei ponti della Venezia, lasciate da uomini vissuti secoli fa.
I ruderi rimanenti del Bagno dei Forzati

Il porto Mediceo, primordiale porto di Livorno, potrebbe nascondere tuttora grandi sorprese, così come sarebbe da condurre una ricerca accurata sul Bagno dei Forzati, struttura edificata nel '600, nata come prigione ma in seguito riconvertita a disparati usi, di cui oggi restano solo pochi mattoni, completamente abbandonati...
Ma potremmo parlare anche della scoperta di alcune costruzioni romane in zona Picchianti, probabilmente appartenenti ad un banchina di supporto al Porto Pisano.
Rovine che sono state prontamente rinterrate, con la promessa di condurre ulteriori studi in futuro.

Se poi allarghiamo il campo d'Indagine, non alla sola città ma all'intera provincia, sono infinite le aree che meriterebbero ulteriore ricerca (Zona di Parranna, Baratti, Colognole...)

E come la Livorno delle Nazioni ci ha dimostrato, anche con pochi mezzi si possono raggiungere eccellenti risultati, perché quindi non investire di più sulla ricerca archeologica e storica?
Perché non si valorizzano le associazioni che volontariamente si occupano di questo?

Saluti

AKo



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