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venerdì 17 maggio 2013

Oggi come "ieri", il Livorno deve lottare fino alla fine

Tifosi del Livorno (foto tratta dal web)
Da un anno all'altro le cose sono cambiate radicalmente: il Livorno, ad oggi, ha conquistato 80 punti (ot-tant-ta!), mentre un anno fa alla vigilia dell'ultima di campionato con il Grosseto ne aveva collezionati 45. Il suo bomber migliore era Paulinho con 13 reti, seguito da Dionisi con 12. In questa stagione il brasiliano ne ha segnati 20 (davanti a lui solo Tavano, Ardemagni e Cacia), mentre l'attaccante reatino è già arrivato a quota 13; ma la grande novità tra i marcatori amaranto arriva dal centrocampo: infatti senza il fondamentale apporto (e non solo per reti segnate, rispettivamente 13 e 14) di Siligardi e Belingheri, il Livorno non si sarebbe trasformato nella macchina da guerra che è in questa stagione. L'ex primavera dell'Inter ha giocato metà delle partite a disposizione a causa dei tanti e gravi infortuni, ma quando è sceso in campo ha fatto brillare gli occhi ai tifosi amaranto e non solo, tanto da meritarsi il premio di miglior centrocampista della stagione di serie B. Quando Siligardi ha dato definitivamente forfait dopo l'infortunio di La Spezia, è esploso Luca "Barbarossa" Belingheri, che mai era andato in doppia cifra in una sola stagione. Numeri da capogiro quindi per l'attacco livornese, che vanta 77 gol segnati contro i 49 della passata annata.

Se il potenziale offensivo è esploso, la retroguardia amaranto non ha fatto segnare un miglioramento così netto, subendo appena 3 reti in meno rispetto all'anno scorso; questo dato però non deve trarre in inganno: sarebbe riduttivo guardare alle semplici cifre, senza considerare il miglioramento generale della squadra nella sua complessità. L'arrivo di Emerson ha davvero cambiato il volto alla formazione labronica: cervello, piedi buoni e grinta hanno fatto del brasiliano un punto cardine dell'impianto costruito da Davide Nicola. L'allenatore, appunto. Nicola ha dato un volto e un'anima a questa squadra, che lo ha seguito fin dai primi giorni di ritiro estivo. Impossibile valutare il Livorno senza considerare la figura di questo allenatore semi-sconosciuto che sta facendo sognare un'intera città.

Considerare la stagione 2011-2012 senza passare dal maledetto pomeriggio di Pescara è impensabile: la morte di Piermario Morosini ha cambiato le sorti di quel campionato, inevitabilmente. Ma oggi come un anno fa il Livorno si giocherà il tutto per tutto nell'ultima giornata di campionato.
E' proprio questa inclinazione alla sofferenza, al batticuore finale che contraddistingue sempre il Livorno; le cose facili proprio non vanno di moda da queste parti. Un anno fa gli amaranto lottavano per rimanere direttamente in serie B, quest'anno per andare direttamente in serie A. Cambiano le stagioni, ma oggi come "ieri", fino all'ultimo si deve lottare.
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