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giovedì 29 agosto 2013

OCCHIO AL CAMPIONATO! Partecipare è bello, vincere anche meglio.

Il prato dell'Armando Picchi, visto dalla curva nord
Quando alle 21.30 circa, di domenica 2 giugno, Paulinho prendeva le scale per andare ad impattare quel cross magico di Schiattarella, una città intera saltava in piedi gridando al gol. Eh si, il brasiliano con il numero 9 sulle spalle aveva segnato veramente, un gol splendido per altro, che mandava in orbita il Livorno. L'orbita della serie A. Parolina magica e anche un po' tabù: per tutta la passata stagione non la si poteva nominare in nessun modo; certo l'allenatore Nicola stava dando un'impronta di gioco ben delineata ai quei ragazzi; certo fino a febbraio un mancino di nome Siligardi stava facendo impazzire il presidente Spinelli con quei bolidi da 30-40 metri; certo Paulinho cominciava a scalare vertiginosamente la classifica marcatori e con lui il Livorno scalava quella del campionato. Ma no! quella parola no, perché porta male, perché troppe volte siamo rimasti fregati. Parentesi: una certa generazione di tifosi non si può certo lamentare: dall'amore con la maglia di Lucarelli, all'amore con una città di Protti, fino al ciuffo ribelle del genio Diamanti, ne ha viste davvero delle belle. Comunque tornando a quella domenica di festa, fino a che Paulinho non correva sotto una curva Nord in subbuglio nessuno lo voleva dire: gli amaranto dopo 3 anni erano tornati nel Paradiso del calcio.


Passata la sbornia, poi, in città le prime domande hanno iniziato a circolare tra i livornesi: " E ora, che si fa?" " Siamo in serie A, si, ma la squadra va migliorata". Puntuale il diktat del presidentissimo Spinelli: "Vogliamo rimanere nella massima categoria almeno 3-4 anni." Bene, bravo, bis. Ma come?? Perché in serie A sarà anche bello starci e fregiarsi del fatto di esserci, però poi perdere non piace a nessuno e per rimanerci qualche partita va vinta. E allora via con l'attività più bella sotto l'ombrellone: il calciomercato. Nomi su nomi, rumors, scoop, conferme, smentite, "ha firmato", "firma domani", "no, Livorno non è destinazione gradita al calciatore", "si, a Livorno ci verrebbe anche in bicicletta". Insomma, tutto e il contrario di tutto, fino ad arrivare ad oggi, a battesimo con la categoria avvenuto. E che battesimo: la Roma dei romani, hanno detto. Un missile di De Rossi e un fetido diagonale di Florenzi bastano e avanzano per un Livorno piccolo, piccolo, che mai tira in porta o quasi, e che entra terrorizzato (e te credo..) al cospetto di capitan Totti, Pjanic (mostruoso) e compagnia bella.
Che poi, a essere sinceri, di giocatori "nuovi" ne sono anche arrivati. Bardi, Benassi, Piccini, Greco, Valentini, Mosquera, Duncan e M'Baye. Il problema è che in 8 faranno 150 anni, e Totti, Maicon e De Sanctis in tre arrivano a 200. Scherzi a parte, mancano esperienza, cattiveria agonistica, intraprendenza. Qualità che arriveranno? Quasi impossibile tirar fuori la prima, servirebbero nuovi acquisti che già la possiedono. Attendiamo fiduciosi fino al 2 di settembre, poi l'operato della triade Spinelli-Perotti-Capozzucca potrà essere già giudicato. Per quello di Nicola e dei suoi ragazzi aspettiamo un po'. Almeno il panettone. :-)

Concludo con una novità per i miei articoli. Cercherò, dopo ogni domenica di campionato, di sottoporre all'attenzione dei lettori e amici di Occhio Livorno, la squadra TOP e la squadra FLOP della giornata; inoltre vi proporrò quella che, a mio pare, è stata la giocata più bella vista tra i vari match in programma. Siete, ovviamente e caldamente, invitati a commentare, dire la vostra, esprimere opinioni.

SQUADRA TOP: Verona (e Napoli). Apriti cielo. Eh si, amici miei, l'undici di Mandorlini (simpatia, portami via) fa il suo esordio nella massima categoria con una prestazione da incorniciare. Corsa, pressing e Luca Toni. Con tanti saluti a chi lo dava per finito, già due anni fa. Giulietta d'Italia.
Ho messo il Napoli tra parentesi perché era più scontata; comunque agonismo e qualità impressionanti per il nuovo Napoli di Benitez. Don Raffaé.

SQUADRA FLOP: Milan. Svogliata, distratta (testa al preliminare?) e anche un po' scarsa. Soprattutto in difesa sor' Galliani avrà da lavorare tra questa settimana e gennaio. Se SuperMario non gira, son dolori; buono il debutto di Poli, malissimo "capitan nuovo" Montolivo. Diavolo all'inferno.

LA GIOCATA DI..: Marco Sau. Non pensate a rovesciate o colpi di testa fantasmagorici. Il numero della giornata lo fa il piccolo attaccante del Cagliari ed è un assist tra stropicciarsi gli occhi: una sponda senza guardare,a memoria, aprendo il piattone per la corrente Nainggolan. Che ovviamente, insacca. Da far vedere nelle scuole calcio.

Buon campionato a tutti!

Alessandro Paroli


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