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martedì 15 ottobre 2013

Nuovo "Polo culturale": nasce già nel degrado.


Occhio Livorno ha già esposto da tempo il progetto di ristrutturazione di "Piazza del Luogo Pio" e dei "Bottini dell'Olio". Oggi quel progetto è in fase di attuazione avanzata (non dico di completamento, perché qui si sa quando iniziano i lavori ma non si sa mai quando finiranno). La chiesa settecentesca è stata in parte ricostruita, non in vetro e acciaio come annunciato ma in mattoni, restringendo e rabbuiando un po' troppo la via adiacente. E i Bottini dell'Olio vedono il proprio interno come protagonista di una radicale ristrutturazione, la quale riguarda anche l'area della Biblioteca. Non mi dilungherò sui commenti architettonici o estetici, in primo luogo perché non è mia materia, in secondo luogo perché il progetto di per sé (escludendo la costruzione di palazzi condominiali nel bel mezzo della piazza) non è male. L'intenzione pare buona: la Biblioteca dei Bottini dell'Olio sarà ampliata e ristrutturata; lo spazio espositivo dei Bottini dell'Olio verrà ristrutturato e comprenderà anche un museo in cui sarà raccontata la storia di Livorno attraverso un percorso illustrativo e conoscitivo, il "Museo della città"; la Chiesa diverrà spazio per installazioni di arte contemporanea, conferenze e incontri; il polo culturale avrà al suo interno un punto informazioni per i turisti. Così il quartiere Venezia sarà rivalutato e risaltato nella sua concezione storica, proprio come sarebbe dovuto accadere con la riapertura dei vecchi Fossi, che però non sono ancora ultimati (e credo non lo saranno mai)!!!


In questo post mi preme sottolineare il triste contrasto che c'è fra quello che viene detto o scritto e quello che in realtà avviene, ma è taciuto: il quartiere Venezia sta diventando una discarica a cielo aperto! In ogni angolo, anche accanto a quello che sarà il nuovo polo culturale, si trova una quantità illimitata di spazzatura, che va da bottiglie e bicchieri di ogni tipo, ad abiti, resti di mobili ed escrementi animali in bella mostra. Allora mi viene da pensare che è inutile ristrutturare un quartiere se non si è neanche in grado di tenerlo pulito! Mi viene da pensare che il nuovo polo culturale, dopo due giorni di entusiasmo e articoli di giornale, verrà abbandonato a se stesso come tutto il resto.

PROPRIO ACCANTO AL NUOVO POLO CULTURALE































Ogni giorno sono sempre più inorridita da come sono ridotte le strade, i Fossi (ormai contengono più rifiuti che pesci, i primi hanno imparato a nuotare mentre i secondi purtroppo galleggiano!) e gli ambienti in generale. In particolar modo è preoccupante lo stato della piazzetta di fronte a Piazza del Luogo Pio, cioè Piazza Anita Garibaldi.
Lì hanno riaperto proprio l'ultima parte del vecchio Fosso, peccato che si siano dimenticati di rivestire (con le pietre) la strada che avevano 'spaccato' per farci i lavori, così adesso il bordo dei pratini sta pericolosamente crollando. Ad esempio, per le persone anziane può essere rischioso farci una passeggiata... Chiunque in realtà può farsi male passando, magari sovrappensiero, da quei pratini o da quella strada piena di buche (ne ho vista di gente cadere mentre andava di fretta). Una panchina e un palo sono stati sradicati e abbandonati. I cartelloni pubblicitari ormai pubblicizzano solo la ruggine. Infondo alla piazzetta, dove c'è un misterioso passo carrabile di non si sa quale proprietà, i senza-tetto si sono arredati un monolocale con tanto di cartoni, sedia, carrello e piantina morta fuori dal vaso. Questo avviene anche dall'altro lato del Fosso, proprio di fronte al passo carrabile. L'elenco dei rifiuti nascosti sotto o in mezzo alle siepi non sto a ripeterlo, dico solo che gli oleandri facevano da armadio ai senza-tetto. Ma ciò che più mi preoccupa è il fatto che ormai quei poveri pratini sono costantemente disseminati di siringhe!!! Posso dire con certezza che non sono lasciate lì da diabetici, ma da tossicodipendenti, perché questi a qualsiasi ora del giorno e della notte si drogano in bella vista, senza più neanche preoccuparsi degli sguardi altrui, oltre che della salute altrui! C'è veramente da aver paura a passare da quella piazzetta. Pensare che ogni tanto, magari durante le belle stagioni, qualche nonno ignaro del pericolo prova a portare il nipotino in quei 'pratini maledetti' mi lascia senza fiato; pensare che  la sera i ragazzini che frequentano i locali del quartiere stazionano in mezzo a siringhe potenzialmente infette mi fa venire la pelle d'oca; pensare che gli stessi ragazzini lasciano bottiglie, bicchieri, cannucce, tovaglioli, cartacce varie mi fa arrabbiare...
E non capisco come la giunta comunale o chi di dovere non si preoccupi di un tale degrado, nonostante i reclami dei residenti.
Spero che questo post desti la sensibilità e il buon senso di qualcuno perché non si può andare avanti così!!! Ovviamente io stessa cercherò di far presente dello schifo a qualche responsabile comunale, ma la mia solitaria voce non può far nulla...

PIAZZA ANITA GARIBALDI






 Klidì



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3 commenti:

  1. Difficile non condividere un'opinione espressa in maniera così articolata ed oltretutto ben documentata da immagini esplicite e significative.

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    1. Ed è difficile vivere in una città con un così gran potenziale buttato al vento! Ma sapere che altri sono sensibili a questo argomento mi conforta. Spero un giorno di dovermi rimangiare quanto scrtto...

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  2. purtroppo non posso che essere d'accordo con quello che dici.
    Il problema e' ancora piu' grande pero'. Questo polo culturale come nasce? chi lo ha ideato? chi lo gestira? come verra' inserito nella rete di musei di Livorno e provincia? Io sono una persona ottimista, ma quando si parla di cultura e di Livorno, sopratutto di cultura a livorno, perdo ogni speranza in partenza. Finiremo un'altra volta nelle mani di qualche cooperativa che cerchera solo di sopravvivere economicamente o cercheremo del personale non raccomandato, ma qualificato, volenteroso, appassionato, e magari anche giovane? Abbiamo un museo d'arte MORTO, spero che questo museo nasca vivo, ci rimanga e magari riporti in vita anche altre istituzioni cittadine. Lo spero, ma non ci credo.

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