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domenica 11 maggio 2014

Occhio alle Elezioni Livorno 2014 - Cristiano Toncelli - Progetto Per Livorno


Speciale Elezioni 2014 Blog Occhio Livorno: Intervista a Cristiano Toncelli, ex vicesindaco per qualche mese, candidato sindaco della lista civica ProgettoLivorno.

 




1) Le chiediamo di presentarsi, di parlare di sé, del suo percorso formativo, professionale e politico, spiegandoci il motivo per il quale ha deciso di avanzare la sua candidatura a Sindaco.

<<Mi sono laureato in Ingegneria a Pisa nel 1991, ho fatto l'ufficiale di complemento in Marina e ho lavorato, sia per l'Enel, dove mi occupavo di energia idro-elettrica rinnovabile, sia alla Wind dove mi occupavo e mi occupo di servizi Internet e nello specifico di sistemi informativi interni all'azienda. La politica l'ho cominciata a 37 anni, nel 2002, nell'Italia dei Valori, poiché all'epoca il partito si basava su valori come l'etica e la trasparenza e offriva una visione politica non ancorata alle ideologie del Novecento. Nel corso del tempo il partito crebbe e crebbi anche io, facendo dapprima il consigliere d'amministrazione all'Aamps per cinque anni, poi l'assessore provinciale per un anno e infine il vicesindaco per un anno e quattro mesi per il secondo mandato Cosimi. Nel frattempo l'Italia dei Valori, a livello nazionale e locale, si alleò con il PD e parallelamente si spostò su posizioni ideologiche e populiste che mal si univano con l'orientamento liberal-democratico moderato degli albori. Così ci fu una crisi che vide la mia estromissione e quella di altre quaranta persone circa. Sono molto contento di aver perso la poltrona di vicesindaco, perché sono rimasto fedele alle mie idee. Mi presento contro il PD perché quando si fa politica, lo si fa per un ideale e io quando ero nell'amministrazione avevo comunque un ideale da perseguire (riuscire a produrre un cambiamento per Livorno). Col tempo mi sono accorto che esistono due modi per cambiare le cose, dall'interno e dall'esterno del sistema. Ci ho provato dall'interno, ma mi sono reso conto che non è possibile e quindi, quando ho interrotto la mia esperienza nella giunta, sono ripartito da zero, senza il partito e con altre persone, con i miei stessi ideali. Abbiamo deciso di non presentarci con il PD perché non avrebbe avuto senso, in quanto le idee non collimano affatto. La soluzione scelta è stata la più lineare, ma anche la più difficile perché corriamo da soli. Siamo comunque contenti perché coerenti con le nostre idee>>.


2) Descriva sé stesso con 6 aggettivi, 3 positivi e 3 negativi, motivando ognuno di essi.

<<Sono chiaro, sincero, non sono presuntuoso, sono una persona che prima studia e poi fa o dice le cose. Non parlo a vanvera. Sono fin troppo preciso, pignolo quasi, anche se preferisco che siano gli altri a riconoscermi pregi e difetti>>.

3) Le prossime elezioni saranno caratterizzate da un'esasperata frammentazione politica, con la presenza di nuove formazioni politiche e molte liste civiche; Secondo lei qual è il motivo di questa divisione? Sono davvero così tanti gli ideali in cui i cittadini si riconoscono?

<<La frammentazione delle liste è un aspetto della democrazia e non ha senso dire ci sono troppe liste; vuol dire che ci sono molte persone che vogliono dire la propria. Noi ci presentiamo da soli, ma per mesi e mesi abbiamo fatto il tentativo di unirci con altre formazioni, scontrandoci con persone che ci dicevano "aderite al nostro progetto". Noi abbiamo costruito il programma in mesi e mesi di lavoro, incontri e non negli ultimi dieci giorni. Chiedevamo di far parte di un percorso condiviso. Abbiamo anche parlato di primarie civiche con alcuni candidati delle liste civiche. Nessuno le ha volute. Ci sono liste che propongono soluzione ancorate a una tradizione di valori, altre che affondano le radici nei quartieri, noi invece vogliamo dare risposte più a lungo termine, provare a essere lungimiranti>>.

4) A Novembre 2013, Paolo Virzì, noto cineasta livornese, in un repentino scambio di tweets sull'eventuale Festival del Cinema a Livorno, disse <<era evidentemente una battuta, a Livorno manca tutto anche il senso di realtà>>. Di fronte a un affermazione di questa portata, fosse stato nelle vesti di Sindaco, come avrebbe risposto?

<<Da un lato sono d'accordo con quello che dice Virzì, dall'altro mi è sembrata una provocazione, una cattiveria gratuita. Il punto cruciale è che se un regista di fama nazionale parla così, voglio vedere chi non ci sarebbe caduto; detto questo Virzì ha ragione>>.

5) Descriva Livorno con 6 aggettivi, 3 positivi e 3 negativi, giustificando ognuno di essi.

<<Livorno è una città chiusa, generalmente a tutto, ma soprattutto a livello economico (investimenti esterni), allo scambio culturale e all'acquisto di competenze. Per quest'ultimo punto Livorno ha istituzionalizzato il depauperamento delle conoscenze, perché quando si dice "è meglio essere disoccupato all'Ardenza che ingegnere a Milano", non si dice solo che all'Ardenza si sta bene, ma si dice anche che chi vuole sfruttare i propri talenti, se ne deve andare. Per il primo punto, a Livorno, chi tiene le leve dell'economia cittadina, preferisce che non vi siano investimenti pur di mantenere lo status quo (il caso Concordia è esemplare; se avessimo detto sì, potevamo ottenere finanziamenti per sistemare il porto, mentre abbiamo rifiutato per non alterare gli equilibri attuali). Livorno, poi, è una città conservatrice, dove l'importante è non cambiare mai nulla, è individualista (ognuno pensa per sé), è opaca non nel senso atmosferico del termine, ma nel senso che le decisioni vengono prese da un ristretto numero di persone su tavoli sconosciuti alla cittadinanza. Inoltre non è una città solidale, abbiamo un'alta spesa sociale, ma al contempo siamo una città dove la percezione del disagio sociale è più grave di altre. L'emergenza sociale non è affrontata adeguatamente e come risultato sono i collettivi istituzionali che suppliscono alle carenze delle istituzioni. Livorno ha una storia meravigliosa, dalla tolleranza alle Leggi Livornine, che va valorizzata e promossa, è bella, avendo un lungomare secondo a nessuno e un gioiello come la Venezia e nonostante tutto si vive bene, siamo epicurei, ci godiamo la vita, ma questo risulta essere anche un limite che ci impedisce di ambire a qualcosa di meglio>>.

6) Vista l'impossibilità di enunciare tutto il programma, vogliamo chiederle di parlarci di quei temi strettamente legati al nostro blog, come il mondo dei giovani e le loro esigenze. Pensiamo al tasso di disoccupazione giovanile tra i più alti in Italia, alle poche iniziative inerenti la formazione professionale, ma anche quelle dirette all'intrattenimento, spesso sporadiche e colpite da generale intolleranza della cittadinanza. Cosa pensa di fare in proposito la vostra formazione politica, qualora avesse rappresentanza in Consiglio Comunale?

<<Livorno non è una città per giovani, è un paese per vecchi. A Livorno, generalmente, facciamo una selezione innaturale dei giovani, costringendo molti di loro, con conoscenze e competenze, ad andarsene. Per trovare lavoro bisogna conoscere qualcuno, ovvero la maniera migliore per scegliere i peggiori. Inoltre siamo rimasti in un'ottica antiquata, tutto deve essere fatto dal settore "pubblico". Per i luoghi d'intrattenimento ci sono molte frizioni da risolvere con più generale tolleranza, più rispetto delle regole da parte dei giovani stessi e una pianificazione dei servizi. Noi proponiamo di realizzare strutture d'intrattenimento dove, al momento che si scrive, c'è il TAN, in porto. Vorremmo dare spazi per esprimersi come potrebbero essere gli ex-Macelli risistemati o dentro l'Ippodromo Caprilli. Per la formazione diciamo che vi sono state buone iniziative della Provincia, ma va fatto di più e la nostra proposta più concreta si articola in due punti:
- incentivazione alla creazione d'attività imprenditoriali
- formazione gratuita adeguata, richiamando le professionalità emigrate per insegnare a chi non sa>>.

7) Livorno da anni sta scivolando in un lento e inarrestabile degrado sia culturale sia urbano. I suoi musei hanno cifre da prefisso telefonico, molti palazzi sono in stato d'abbandono e alcune manifestazioni culturali vengono organizzate con pressappochismo(Effetto Venezia). Il decoro urbano è sempre meno valorizzato, aiuole e prati lasciati a sé stessi e luoghi come Piazza del Luogo Pio sempre più cementificati. Cosa si potrebbe fare in proposito? Come si potrebbe invertire questa tendenza? Come pensa di comportarsi se divenisse Sindaco?

<<Le scelte delle Amministrazioni precedenti hanno portato alla desertificazione del centro, favorendo altre zone come Porta a Mare, Nuovo Centro e Porta a Terra. Essendo una città con sempre meno abitanti, se si aggiungono nuovi "centri", togliendo da altri già esistenti e non si ripristina l'economia, è inevitabile che si rischia di desertificare quel poco che resta. Il centro deve essere valorizzato, abbellito. Il caso di via Cairoli insegna; chiusa al traffico da dieci/quindici anni, ma senza reali modifiche e quindi la chiusura non si nota. Noi abbiamo fatto la proposta di modificare Effetto Venezia in Estate in Venezia, con spettacoli più diluiti in tutta l'estate e uno/due spettacoli a sera, così chi viene sa che ogni sera c'è qualcosa di diverso. Bisogna fermare la cementificazione di Piazza del Luogo Pio, perché lì è la porta della città e non si deve costruire altre case>>.

8) Anche a livello turistico Livorno non sembra riuscire a ritagliarsi lo spazio che merita. Rispetto alle altre province della Toscana, Livorno riesce a portare avanti solo poche iniziative a livello turistico, salvo poi lasciarle all'incuria e senza una reale promozione e valorizzazione. Come mai non si riesce a organizzare un efficiente programmazione turistica? Per quale motivo Livorno sembra incapace di collaborare, in tal senso, non solo con le altre province della Toscana, ma anche con il territorio della Sua provincia litoranea?

<<Tutto rientra nella mentalità descritta precedentemente. Per tanto tempo le crociere sono state viste come un disturbo, chi operava in porto le vedeva di cattivo occhio, perché le navi da crociera rubavano spazi in banchina. Le navi che non trovavano posto dovevano andarsene. Questo è stato uno dei motivi della fuga a La Spezia. Queste grandi imbarcazioni erano viste come pericoli per coloro che avevano interessi in porto. Inoltre ci sono state mancanze sia dei commercianti sia dell'amministrazione pubblica. Noi diciamo che non deve essere la città al servizio del porto, ma il porto al servizio della città, deve creare ricchezza per la città>>.


9) Come prevedeva Marshall Mcluhan durante il Novecento, il mondo è diventato un "villaggio globale", facilmente interconnesso e dove, con pochi mezzi e a basso costo, è possibile muoversi. In questo scenario essere visibili è fondamentale, avere un marchio, un brand di riconoscimento significa essere quindi riconoscibili. Livorno, purtroppo, non ha un suo City-Branding (termine per identificare questo concetto). Lei come si comporterebbe in questo senso? Quali azioni metterebbe in atto affinché si realizzi il City-Branding labronico?

<<Bisognerebbe fondere gli assessorati di Turismo e Cultura, perché sono facce della stessa medaglia, dobbiamo fare un piano per riqualificare la Venezia nel suo complesso. Dobbiamo chiedere a chi ha competenze per sviluppare quel brand, partendo anche dai caratteri di tolleranza e burla che ci contraddistinguono. Dovremmo chiamare persone competenti di marketing turistico-territoriale per lavorare>>.

10) In 140 caratteri, cosa si sente di dire ai giovani lettori di questo blog?

<<Andate a votare perché non votare, di sicuro, significa aiutare chi non vuole cambiare niente>>.

11) Le chiediamo di spiegarci il significato del suo simbolo e del suo slogan, se è di sua invenzione e fattura oppure si è ispirato a qualche campagna politica nazionale o internazionale.

<<Il logo rappresenta quello che Livorno vorremmo che fosse. La nostra è una città di mare che naviga a vista, non riesce a guardare aldilà dell'oggi e ha un orizzonte totalmente oscuro. Il faro è una luce che squarcia il buio, è l'approdo sicuro, la strada che Livorno deve seguire. Lo slogan ridefinisce il senso, ovvero quelle potenzialità nascoste, da tirare fuori e sfruttare. Tutto è di nostra creazione>>.

Per contattare Cristiano Toncelli seguire le indicazioni sottostanti:

- www.progettoperlivorno.org

- https://www.facebook.com/groups/progettoperlivorno/?fref=ts

Oppure cliccare qua per scaricare la brochure informativa qui

L'intervista ha avuto luogo in data 28/04/2014 presso il Circolo il Centro di Via Trieste 7.


Giacomo Martelli




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