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lunedì 16 maggio 2016

Nogarin Sterza


Da quando il sindaco Cinque Stelle Nogarin si è insidiato nel Palazzo Comunale, spodestando la vecchia giunta targata PD, siamo ormai abituati a vedere la città di Livorno sotto i riflettori dei media, ancora una volta offesa e strumentalizzata per schermaglie tra partiti e movimenti. Fra un Nogarin indagato, la puntuale e pungente opinione del famoso regista, le vergognose risse in Consiglio Comunale... Povera Livorno!



Premettendo che questa bufera mediatica che si è scatenata sulla città labronica non ci appassiona molto e quindi non entreremo nel merito, convinti anche che su questi argomenti si debba esprimere solo la magistratura, ciò che ci interessa è manifestare il nostro rammarico riguardo ad una città che si è trasformata in un campo di battaglia a livello nazionale con tutte le conseguenze negative che ne derivano.

E chi ha trascinato Livorno nella battaglia?

In primis, con grande faccia tosta coloro che hanno per anni mal governato la città e a cui è imputabile gran parte dei problemi di oggi e che invece di utilizzare la sconfitta elettorale come stimolo per un radicale e necessario cambiamento continuano perseverando a giocare ai politicanti, svendendo l'immagine della città senza occuparsi dei grossi e reali problemi che l'attanagliano.

Assodato ciò, è necessario evidenziare come le speranze riposte in Filippo Nogarin siano state al momento disattese. Una rottura con il passato che doveva essere netta ed invece sotto molti aspetti appare labile; un sindaco eletto e non amministratore per caso come affermato da Paolo Virzì, non è stato all'altezza del grosso compito che lo aspettava, non ha avuto il coraggio per esempio di allontanare tecnici e amministratori che si erano già dimostrati incapaci o ancor peggio in malafede; un sindaco che si è dimostrato l'ennesimo politico navigato, tanto bravo a parole e dichiarazioni, quanto scarso con i fatti. Interpretando il perfetto copione del politicante non ha mai perso alcuna occasione per mettersi in mostra: e così lo abbiamo visto nei panni del sindaco ultrà, in quelli del sindaco volontario impegnato nella pulizia delle Terme del Corallo e della Fortezza, il Sindaco che voleva attaccare i manifesti con gli street artist, il Sindaco dei "grandi" progetti: dalla fontana in stile Las Vegas al deposito di Zio Paperone, passando per i bus e i bagni gratis.  
Chi si aspettava una figura diversa e lontana dai giochi di potere si è dovuto ricredere e non è un caso che la grande mobilitazione e l'ondata di senso civico che avevano accompagnato la nuova elezione si siano ben presto spenti.

Tra una sparata e l'altra Livorno non sembra cambiare molto, ma anzi soffre della stessa incuria e ignavia dell'ultima amministrazione Cosimi.

Perdonateci se le carte giudiziarie ci interessano ben poco, e non ce l'abbiate con noi perché non ci piace che il caso di Livorno sia diventato materiale per una schermaglia nazionale, ma ciò che ci sta a cuore è la nostra città e quindi critichiamo Nogarin sul suo ruolo di Sindaco di Livorno e non per la sua appartenenza al Movimento 5 Stelle.

Siamo ben consci che il suo compito si fa ancora più arduo, con una parte della città (giornali specialmente) che gli rema contro, capiamo che è un movimento giovane e inesperto, sappiamo che la città era in condizioni disastrose, ma la strada intrapresa non è quella giusta. Quindi parafrasando una celeberrima scritta sui muri di Livorno, Nogarin sterza

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